Secondo sbarco di Cesare in Bretagna
Cesare sbarca le legioni grazie ai suoi uomini
Questa versione dal latino per il secondo anno di studio della lingua latina rappresenta un classico intramontabile per generazioni di studenti. Il testo è tratto dal De bello gallico di Caio Giulio Cesare, nel quale il generale ricostruisce lo sbarco delle sue legioni in Bretagna, impresa che fu resa possibile soltanto dall'abilità militare coniugata all'impegno degli uomini al comando del duce romano. Il testo proposto è un grande classico delle versioni di recupero, perché contiene un po' tutti i principali argomenti dei primi due anni del liceo. La traduzione in italiano è letterale. Nella versione troverai il modo indicativo e congiuntivo in forma attiva e passiva, l'ablativo assoluto, i participi e i principali pronomi, il cum narrativo (cum + congiuntivo) e le perifrastiche attive.
Cum in Britanniam navigaturus esset, Caesar Labienum legatum in continenti cum legionibus tribus et duobus milibus equitum reliquit ut portus tuerentur et rem frumentariam providerent. Praeterea Labieno imperavit ut consilium pro tempore et pro re caperet. Ipse cum quinque legionibus et pari numero equitum, quem in continenti reliquerat, ad solis occasum naves solvit. Nam noctu navigandum esse putabat ne ab hostibus naves conspicerentur nec britanni ad insulae litus, ubi romanis egrediendum erat, appropinquarent. Leni vento Africo provectus, vento media circiter nocte intermisso, cursum non tenuit et longius delatus aestu, orta luce, Britanniam relictam sub sinistra conspexit. Tum rursus aestus commutatio expectanda fuit et remis contendendum ut eam partem insulae caperet, quam optimam esse ad egressum superiore aestate cognoverat. Qua in re admodum fuit militum virtus laudanda, quia, vectoriis gravibusque navigiis, remigii laborem non intermiserunt ut longarum navium cursum adaequarent.
Poiché stava per navigare verso la Bretagna, Cesare lasciò il luogotenente Labieno nel continente con tre legioni e due migliaia di cavalieri perché custodissero il porto e procurassero i viveri. Inoltre comandò a Labieno perché prendesse il consiglio di guerra temporaneamente e limitatamente alla questione. Egli stesso con cinque legioni e un pari numero di cavalieri che aveva lasciato a terra, sciolse le navi al tramontare del sole. Infatti riteneva che se avesse navigato di notte non sarebbe stato scorto dai nemici, né i britanni si sarebbero avvicinati alla costa dell’isola, dove i romani stavano avanzando. Sospinto dal lieve vento Africo, interrotosi intorno a mezzanotte il vento, non tenne la rotta e portato più lontano dalla marea, dopo che era sorta la luce, vide la Bretagna lasciata sulla sinistra. Allora di nuovo dovette aspettare il mutamento della marea e volgere i remi per prendere la parte dell’isola che l’estate precedente aveva conosciuto essere migliore per lo sbarco. Nella qual cosa bisogna molto lodare la virtù dei soldati, poiché, nonostante il peso dei navigli da carico, non smisero il lavoro di remo per equilibrare la rotta delle lunghe navi.