Rodope, la Cenerentola della classicitą
Il mito di Rodope, regina grazie a un sandalo
Questa versione dal latino ripercorre con un linguaggio semplice, adatto al primo anno di studio della lingua latina, la leggendaria vicenda della greca Rodope, figlia di un mercante destinata a diventare regina d'Egitto grazie alla complicità di un avvoltoio. Rodope è anche nota come la Cenerentola dell'antichità classica, grazie a un mito che ha saputo ispirare autori delle epoche successive. La traduzione in italiano è letterale ed è ideale per ripassare i temi affrontati nel primo anno di studio del latino. La versione presenta alcune semplici proposizioni finali al modo attivo (ut + congiuntivo) e i pronomi relativi qui, quae, quod
Rhodopis filia erat mercatoris Graeci qui Aegypti, in urbe Naucrati, habitabat. Ea omnes puellas aetatis suae pulchritudine superabat. Olim cum ancillis ad Nilum flumen lavatum venit ibique postea corpus nimio calore oppressum in aqua fluminis recreavit; ancillis autem vestimenta et sandalia commisit, ut ea custodirent. Subito vultur devolavit, unum e duobus sandaliis arripuit et avolavit. Ancillae vulturis metu aufugerunt, Rhodopis cum altero sandalio domum revertit. Eodem illo tempore Psammeticus, Aegyptiorum rex, sedebat in foro Memphidis, quae caput Aegypti erat, ut ius diceret. Subito vultur sandalium quod rapuerat in gremium regis ipsius demisit et avolavit. Statim rex, cui sandalii venustas valde placuerat, vates consuluit. Quorum unus: “Rex”, inquit, “hoc est deum omen. Quaere eam virginem, cuius est hoc sandalium, ut nostra regina sit”. Rex vatis consilio paruit. Primum quidem ii, quibus negotium rex commiserat ut virginem reperirent, diu frustra quaesiverunt; sed cum rex ipse quaesivit et forte Naucratim venit, puellam invenit quae alterum sandalium possidebat. Eius venustatem magnopere laudavit eamque uxorem et reginam fecit.
Rodope era figlia di un mercante greco che abitava in Egitto, nella città di Naucrati. Ella superava in bellezza tutte le fanciulle della sua età. Un tempo venne con le ancelle a un bagno nel fiume Nilo e là poi il corpo oppresso dal troppo calore ristorò nell’acqua del fiume. Consegnò allora le vesti e i sandali alle ancelle, perché gliele custodissero. Subito un avvoltoio volò giù, prese uno dei due sandali e volò via. Le ancelle per la paura dell’avvoltoio fuggirono, Rodope tornò a casa con l’altro sandalo. Proprio nello stesso tempo Sammetico, re degli egizi, sedeva nel foro di Menfi, che aveva il comando dell’Egitto, per decidere un giudizio. D’un tratto l’avvoltoio fece cadere in grembo allo stesso re il sandalo che aveva rubato e volò via. Subito il re, a cui molto era piaciuta la bellezza del sandalo, consultò i vati. Uno dei quali: “Re”, disse, “questo è un segno divino. Cercate la fanciulla della quale è questo sandalo perché sia la nostra regina”. Il re obbedì al consiglio del vate. Però per prima cosa coloro ai quali il re aveva commissionato l’affare di trovare la fanciulla, cercarono a lungo invano. Ma quando andò in cerca il re stesso e per caso andò a Naucrati, trovò la fanciulla che possedeva l’altro sandalo. Lodò grandemente la sua bellezza e la fece moglie e regina.